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Circo, una “scuola” per la vita

Verona. «Il circo è un modo d’essere. Afferra un uomo quando è ancora bambino, occupa le giornate a tempo pieno e sta con lui fino alla tomba», scrive il giornalista Ruggero Leonardi, tra i più profondi conoscitori dell’arte circense. «Basta andare all’ora delle prove, e avere occhi per vedere». E vediamo, allora. Perché Verona è legatissima al mondo del circo: qui ci sono l’Ente nazionale circhi (Enc), il Centro di documentazione delle arti circensi (Cedac). Nella nostra provincia hanno la «base» importanti famiglie come i Togni e i Casartelli. Ma soprattutto, a Verona si trova l’accademia di settore più rinomata dell’Europa occidentale.
ECCELLENZA VERONESE. L’Accademia d’arte circense si trova in Zai, in via Francia, nel piazzale dell’ex Centrale del latte. Venne creata nel 1989 dall’attuale presidente dell’Enc, Egidio Palmiri, 87 anni, discendente di una leggendaria famiglia d’acrobati. Vi si allevano le future stelle del circo internazionale: ragazzi provenienti da Spagna, Francia, Germania, Romania e altri Paesi, oltre che da tutta Italia.
Direttore, responsabile della palestra e dell’organizzazione è Andrea Togni, cugino dell’addestratore Flavio: quarta generazione della dinastia fondatrice del grande «American Circus», così chiamato per aver importato in Europa la formula d’oltreoceano con più piste, grandi scenografie e moltissimi artisti. Andrea Togni, «l’angelo bianco», ha incantato le platee del mondo volteggiando nel vuoto, sorretto a due lunghi drappi candidi. Oggi, istruttore di discipline aeree come gli anelli, le cinghie e la sua specialità, i «tessuti», è lui a guidarci alla scoperta dell’Accademia.
Alle pareti del suo ufficio, le foto dei momenti da ricordare: le esibizioni per papa Wojtyla e quelle alla Casa Bianca, gli spettacoli a Parigi e a Montecarlo, i tour negli Stati Uniti. In palestra, un tendone da circo riscaldato con tutti gli attrezzi del mestiere, si allenano gli allievi. Prima un lungo stretching, poi le sessioni di acrobatica, equilibrismo, trapezio, verticalismo, giocoleria, clownerie.
«Un tempo s’acquisiva la disciplina circense direttamente in famiglia, attingendo all’esperienza degli anziani. Ma viaggiando molto, si risentiva di un percorso scolastico frammentario», spiega. «L’Accademia nasce proprio per dare ai ragazzi una scolarizzazione efficace e, al contempo, un’intensa formazione all’arte circense».
ALLIEVI. Gli allievi sono una trentina: numero chiuso per ragioni logistiche, che esclude molte richieste. L’età varia dai 10 ai 16 anni. La formula è quella del convitto: si resta in Accademia per tutto il ciclo scolastico, che dura 4 anni e termina con il conseguimento del diploma. I genitori vengono in visita nei week-end e prelevano i figli per le vacanze natalizie ed estive.
Disciplina innanzitutto: le giornate non hanno tempi morti. La mattina lezione negli istituti comunali, alle medie o nei licei del centro. Poi pranzo nella mensa dell’Accademia. Nel primo pomeriggio, svolgimento dei compiti sotto l’attenzione di Ivana Cipollina, responsabile dell’iter didattico, e dei docenti di italiano per i ragazzi stranieri. Dalle 16 in poi, allenamento in palestra, per oltre tre ore, fino a cena. E alla sera i ragazzi preferiscono «saltare» a letto, piuttosto che in discoteca.
LAVORO. «Conseguito il titolo», spiega Togni, «cerchiamo di aiutare i ragazzi a trovare un’occupazione, e nel 90% dei casi ci riusciamo». Gli allievi si dividono in due categorie: i rampolli di famiglie circensi, con il posto già assicurato. E poi i molti che, non avendo un circo di proprietà, vogliono raggiungere un livello molto alto per essere competitivi. Non si lavora solo nei circhi, ma anche negli spettacoli di parchi a tema, musical, navi da crociera. A patto di decidere presto. Perché, come succede per i campioni dello sport, «arrivati a 40 anni è ora di abbandonare le scene. L’attività circense, per necessità fisica, si inizia giovanissimi e si pratica nel momento di massima potenza del corpo». Dopodiché la propria esperienza serve a crescere le nuove leve.© RIPRODUZIONE RISERVATA
Lorenza Costantino
Da L’Arena

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