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Chiaravalle: il presidente Enc replica all’Enpa

AnconaToday.it ha pubblicato giovedì un articolo dai toni allarmistici, dando voce ad una presa di posizione dell’Enpa relativa all’arrivo del circo a Chiaravalle. Venerdì l’Ente Nazionale Circhi ha inviato una replica al giornale online, ma ad oggi non è stata ancora pubblicata. Strano, perché l’articolo in questione era a senso unico e privo di contraddittorio, creava un inutile allarme nei confronti della cittadinanza, conteneva virgolettati offensivi e anche diffamatori verso i circhi (“addestramenti crudeli”), danneggiando gratuitamente il circo che ha chiesto, in base ad una vigente legge dello Stato, di presentare i propri spettacoli a Chiaravalle. Ci auguriamo che AnconaToday voglia dare spazio al comunicato Enc col medesimo risalto riservato all’articolo dal titolo “Arriva il circo ma fa paura, i cittadini e l’Enpa invocano le autorità”.

Antonio Buccioni, presidente ENC

Sarei curioso di sapere quanti siano i residenti di Chiaravalle (che se non sbaglio totalizza circa 15mila abitanti) “preoccupati per la sicurezza” a seguito dell’arrivo del circo. Il circo non fa paura ma porta nei luoghi in cui sosta divertimento, spettacolo e serenità. Desidero precisare che i circhi sono le attività con la presenza di animali più controllati in assoluto nel nostro Paese, perché ad ogni spostamento ricevono la visita e l’accurato controllo dei servizi veterinari delle Asl, ed operano in base ad una precisa normativa. Anche se si volesse fare un confronto con gli incidenti legati alla presenza dei cani nelle famiglie degli italiani, ne emergerebbe un quadro totalmente rassicurante per i circhi. Le fughe di animali sono statisticamente rarissime e praticamente inesistenti quelle che hanno avuto ripercussioni degne di nota.
Tengo anche ad evidenziare che i circhi allestiscono i loro spettacoli sulla base di una legge dello Stato (n. 337/68) che obbliga i Comuni a mettere a disposizione aree pubbliche per l’attività circense. Spesso i Comuni non ottemperano ai dettati normativi e i circhi sono costretti ad utilizzare aree private, sobbarcandosi anche ingenti costi che invece potrebbero risparmiarsi.
Capisco che Enpa cavalchi la protesta, fa parte purtroppo della mission di tale associazione animalista contrastare i circhi, ma la legge deve essere rispettata da tutti.
E’ del tutto destituita di fondamento l’affermazione secondo cui i circhi sfrutterebbero e umilierebbero gli animali, come sostiene Enpa, e tanto più risulta ridicolo parlare di “addestramenti crudeli”, perché come hanno ampiamente spiegato etologi competenti (come il professor Alberto Simonetta), “gli animali nei circhi vengono addestrati attraverso il gioco” e “i veri risultati si ottengono quando si stabilisce un rapporto affettivo in cui l’animale collabora con entusiasmo”.

Antonio Buccioni, presidente Ente Nazionale Circhi

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