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Assemblea ENC: nel segno di Roberto Gerardi

Roberto Gerardi

Roberto Gerardi

Nel segno di Roberto Gerardi. Secondo una tradizione consolidata, l’assemblea generale dell’Ente Nazionale Circhi che si è tenuta il 20 marzo presso l’Agis di Roma, è stata aperta con il ricordo dei circensi che ci hanno lasciato. E in particolare di uno che ha fatto le spese della violenza accecante: “La circostanza questa volta assume un carattere tragico frutto dell’odio che si è manifestato in maniera inaudita nelle ultime ore”, ha detto il presidente Buccioni riferendosi alla morte di Roberto Gerardi, un lutto che ha segnato i lavori dell’intera giornata ed è più volte ritornato negli interventi che si sono succeduti. Lungo l’elenco dei lutti, che il presidente ha citato uno ad uno in ordine cronologico: Pierre Rossi, Romano Caroli, Nino Huesca, Pablo Marcantoni, Nenè Huesca, Guido Errani, Aguanito Merzari, Claudio Carbonari, Ginetto Bisbini, Adele Rossi, Vinicio Chiesa, Jolanda Errani Carbonari, Denise Medini, Clara dell’Acqua, Solidea Zorzan, Gino Folloni, Wally Togni Casartelli, Antonio La Veglia, Benito Larible e Roberto Gerardi.
La parte iniziale dell’assemblea è stata dedicata alle testimonianze di saluto e vicinanza che associazioni dello spettacolo, amministratori pubblici, politici, collaboratori e amici dell’Ente Nazionale Circhi, hanno manifestato alla platea di circensi.
E’ toccato così a Franco Dotolo, in apertura, esprimere la vicinanza e l’incoraggiamento della chiesa italiana al mondo del circo, portando a tutti i presenti il saluto del direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Giancarlo Perego e di mons. Francesco Montenegro, presidente della Commissione Episcopale per le Migrazioni della Cei e della Fondazione, ricordando le parole di Benedetto XVI alla udienza del dicembre 2012 sulla “funzione sociale e culturale” che il circo svolge nella nostra società. “La Fondazione Migrantes chiede alla società civile di non essere vittima di letture ideologiche sul tema della partecipazione o meno degli animali nei circhi”, ha detto fra l’altro Dotolo.
L'intervento del senatore Giovanardi davanti ai circensi

L’intervento del senatore Giovanardi davanti ai circensi

Un grande applauso ha accolto l’arrivo in sala del senatore Carlo Giovanardi, che come al solito non ha deluso per chiarezza e determinazione: “Perché ho voluto aderire all’invito del presidente Buccioni?”, ha esordito l’esponente del Ncd. “Perchè mi sta particolarmente a cuore la questione animalista, che ha una importanza antropologica, se volete anche religiosa, enorme. Per la morte della giraffa, fatta scappare e uccisa non certo dai circensi, sono stato accolto a Imola al grido di “assassino, assassino”, perché io mangio prodotti di origine animale. Quando l’anno scorso ho portato i miei nipotini al circo a Modena c’erano quattro o cinque persone coi cani al guinzaglio che insultavano le mamme e i bambini che andavano al circo, cosa che fanno regolarmente, ma eravamo in una situazione surreale perché in quel circo c’erano solo un cavallo e sei cagnolini. Queste persone protestano davanti ai circhi per farli chiudere, sulla base di una rivoluzione antropologica che arriva fino a fatti come quello di Roberto Gerardi”. E qui Giovanardi ha messo in luce una assurdità preoccupante che segna i nostri tempi: “Ci furono tonnellate di carta che la stampa italiana dedicò alla morte della giraffa, diventata un fatto nazionale. Ieri al senato ho presentato una interpellanza con tutto il gruppo del Ncd, sulla vicenda della morte di Gerardi, e cosa è successo? Una agenzia secondaria l’ha pubblicata, e fuori dei giornali locali di Brescia nessuna testata nazionale ha ripreso l’interpellanza. La morte di un uomo viene valutata molto ma molto meno della morte di una giraffa. L’orizzonte non è più occupato dagli uomini, le donne, i lavoratori, la cultura, secoli di collaborazione e rispetto fra uomo e animali. Agli animalisti degli uomini e delle donne non interessa assolutamente nulla. Non è che voi del circo non siate in buona compagnia da questo punto di vista: quando la giovane Caterina ha detto “io sono per la ricerca anche sugli animali perché sono ammalata e voglio vovere”, gli animalisti le hanno detto: “ma muori, cosa vivi a fare…” e l’hanno insultata in tutte le maniere. Mi sembra quasi che loro contestino il fatto che uomini e animali collaborino insieme e in qualche modo siano sullo stesso piano di amicizia, che vivano in un certo senso la stessa vita”.
assemblea-enc-2014Ma Giovanardi non si è fermato qui: “Per quale motivo un circo dovrebbe trattare male un animale che è un suo patrimonio e compagno di vita? D’altra parte voi sapete che Göring spiegava che la Germania nazista aveva la più avanzata legislazione a tutela degli animali, non si poteva sperimentare sugli animali, però sugli uomini si. Questa specie di eresia animalista viene da lontano. Io continuerò a denunciare questa situazione incredibile in cui un circense muore per salvare il posto di lavoro, perché senza quel presidio a suon di insulti al circo, Gerardi non sarebbe morto. Obiettivo degli animalisti è far fallire i circhi, criminalizzare le persone che vanno al circo, e da questo atteggiamento ha preso le mosse il fatto gravissimo accaduto a Rovato. Con che diritto vanno ad insultare la gente? Come si permettono di intralciare chi lavora e chiede solo di poter liberamente svolgere la propria attività, consentita dalle leggi dello stato? Io chiedo che il ministero dell’Interno dica a Polizia e carabinieri di intervenire per consentire ai circensi di lavorare, e non solo per proteggere gli animalisti”. E a proposito della deriva animalista, Giovanardi ha detto: “Accendete il televisore e guardate tutti i tg o aprite un qualunque quotidiano, ormai è tutto cani, gatti e canarini. Elena Cattaneo qualche giorno fa è intervenuta col vertice della scienza italiana in un incontro sulla ricerca e sui test sugli animali, c’era il top della scienza italiana e organizzazioni prestigiose come Telethon. Gli animalisti, che si sono rifiutati di partecipare a quel confronto, hanno organizzato alla Camera un pseudoconvegno, e Tg1 e Tg2 hanno dato ampio spazio a loro e nulla del top della scienza italiana, fra l’altro quelli che raccolgono milioni di euro per salvare le vite umane. Oggi in Italia gli animali fanno notizia e valgono più degli uomini”.
Il presidente Antonio Buccioni

Il presidente Antonio Buccioni

Buccioni ha ringraziato Giovanardi “per questo ennesimo atto d’amore verso il circo” e ha dato lettura della interpellanza che con grande tempestività ha presentato al Senato.
Molto importante anche l’intervento di Michele Baldi, consigliere della Regione Lazio e capogruppo per la lista civica Nicola Zingaretti: “Dopo 20 anni in cui questa Regione, che non aveva una legge sulla cultura e sulle attività imprenditoriali che fanno capo ad essa, l’altro ieri è stata presentata e comprende anche i circhi e lo spettacolo viaggiante relativamente al tema di un giusto riconoscimento, per chi fa impresa culturale, della necessità delle aree pubbliche”. Una legge – ha rimarcato Baldi, “che diventa un esempio per tutte le regioni italiane”.
Quindi l’avvocato Francesco Mocellin, presidente del Cadec e rappresentante dell’Ente Nazionale Circhi nell’Eca e nella Federazione Mondiale del Circo: “Il lavoro compiuto dall’Enc in materia di autoregolamentazione sugli animali ha ricevuto un apprezzamento di ampia portata anche nel corso dell’ultima assemblea generale dell’Eca a Monte Carlo, al termine della quale si è svolto un convegno sulla situazione in Germania e in Italia e in esso il regolamento Enc ha incontrato un tale favore che adesso è stato tradotto in inglese e su quello si lavora anche a livello europeo”.
L'avvocato Francesco Mocellin

L’avvocato Francesco Mocellin

Mocellin ha poi evidenziato l’importanza di essere membri dell’Eca: “Oggi è fondamentale riuscire a fare lobby in Europa per difendere il circo”.
Le altre testimonianze di affetto sono giunte da Giacomo Molinari, per la danza, che ha tenuto a sottolineare “l’unità col mondo del circo, soprattutto in un momento come questo in cui vi viene portato un attacco sconsiderato”, e da Antonello Volpi (Anesv): “l’associazione gemella” – così si è espresso il rappresentante dello spettacolo viaggiante – “è vicina al circo e collabora con convinzione per il futuro dei due settori”. Una vicinanza testimoniata anche dalla eccezionale presenza del labaro dell’Anesv accanto a quello dell’Enc ai lati del tavolo della presidenza, entrambi listati a lutto in memoria del martire Gerardi.
Fra quanti hanno preso la parola o sono stati menzionati e ringraziati da Buccioni, gli ingegneri Antonio e Carlo Barillari, Italo Inglese dell’Agis, la delegazione di veterinari accreditati Enc, Giorgio Gavazzi (che da qualche mese è entrato a far parte dello stesso albo dei veterinari) e l’avvocato Benedetto Valeri che sta mettendo anche le proprie competenze a servizio della questione animali nei circhi.
Steven Gerardi all'assemblea Enc (le foto del servizio sono di Flavio Michi)

Steven Gerardi all’assemblea Enc (le foto del servizio sono di Flavio Michi)

Il momento più toccante di tutta la giornata è stato quello della calorosa accoglienza riservata a Steven Gerardi: salutato con un lungo applauso al suo ingresso nella sala che ha visto lo svolgimento dei lavori. Tutti i presenti, compreso il senatore Giovanardi, hanno espresso a Steven le condoglianze e una solidarietà non formale.
E veniamo alla relazione di Antonio Buccioni, che è partito ripercorrendo alcuni degli avvenimenti che hanno segnato l’ultimo anno: le tante vittorie davanti ai Tar (Puglia: Brindisi; Friuli Venezia Giulia: Pordenone; Emilia Romagna: Bologna; Molise: Campobasso; Piemonte: Alessandria; Marche: Senigallia), anzitutto, per poi soffermarsi sui “due grandi alleati” del circo: “Il pubblico pagante e la chiesa cattolica”, ha detto Buccioni. “Se il Fus dovesse chiudere, circhi e spettacoli viaggianti non ne risentirebbero, mentre interi settori dello spettacolo sarebbero falcidiati. Nel cinema resterebbe probabilmente in piedi qualche buona produzione, l’opera lirica senza contributo dello stato sarebbe impensabile, idem per la danza. Nel circo non chiuderebbe nessuno perché i circhi continuano a vivere grazie al pubblico pagante”. Relativamente alla chiesa, Buccioni ha annunciato che il 3 aprile sarà in Vaticano dal card. Vegliò per pianificare l’udienza con Papa Francesco, per la quale si sta ipotizzando la data della prima settimana di dicembre dell’anno in corso.
Fra le altre tematiche trattate dal presidente Enc, la nuova organizzazione dei contributi Fus, sulla quale verteranno le prossime “giornate professionali del circo”. E’ poi seguito un capitolo molto significativo sul quale Buccioni ha catturato l’attenzione della base associativa: “La nostra associazione tutela i circhi, ma se qualcuno non intende fare bene il circo deve sapere che la sua presenza è incompatibile all’interno di questa associazione. Occorre porsi in modo esemplare sia dal punto di vista della tenuta delle strutture che degli animali, così come del personale e della qualità dello spettacolo. Ma deve essere chiaro che non è l’Enc a mettere fuori dalla porta qualcuno, ma invece chi sta fuori ci si mette da solo”.
Il labaro dell'Ente Nazionale Circhi listato a lutto

Il labaro dell’Ente Nazionale Circhi listato a lutto

Quindi un richiamo al marchio Orfei (“Spetta anzitutto agli Orfei fare il primo passo e porre le basi per risolvere l’annosa questione dell’abuso del nome Orfei”), annunciando che a breve l’argomento sarà oggetto di un approfondimento in seno all’Ente Nazionale Circhi, e da ultimo un messaggio molto chiaro indirizzato a tutta la categoria, frutto anche di una precisa indicazione messa a fuoco nel consiglio direttivo svoltosi alla vigilia dell’assemblea: “Chi è fuori dall’Ente non sarà disturbato nella misura in cui si comporterà correttamente, mentre in presenza di azioni illecite sarà denunciato alle autorità competenti. L’essere socio non è ovviamente una scusante e una licenza a delinquere, ma l’unica differenza è che l’associato sarà chiamato prima di essere perseguito”. Massima trasparenza ma anche determinazione negli intenti, dunque.

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