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Alessio Fochesato, ali multicolori sotto la cupola

di Francesco Mocellin

Alessio Fochesato (foto Silvia Ottaviano)

Alessio Fochesato (foto Silvia Ottaviano)

Nel circo esistono dei veri e propri cicli relativamente alle attrazioni che compaiono in pista. Capita così che all’improvviso – almeno apparentemente – spunti una nuova tipologia di numero che utilizza una tecnica mai vista o che ne riformula una già affermata, che sfrutta un’idea innovativa, che ripropone un genere del passato e poi caduto nell’oblio. Ciò è quasi sempre il frutto di un’evoluzione estetica, di una ricerca da parte degli artisti e dei coreografi, talvolta di circostanze fortuite. Basti pensare al caso dei “tessuti aerei” che, introdotti negli anni ’90 dopo l’elaborazione di André Simard, sono oggi divenuti un must (sin troppo, aggiungeremmo) sostituendo in quasi tutti i circhi un’altra performance che negli anni ’60-’70-’80 era un momento in pratica obbligato in tutti gli spettacoli, ovvero quella della corda verticale.
Identica sorte capita al dressage che vede avvicendarsi le mode con specie che conoscono nuove fortune incontrando i gusti del pubblico dopo lunghi periodi in cui sembravano quasi sparite dalle scene o vi comparivano in modo sporadico.
Nel caso dei numeri con i pappagalli – in auge sulle piste italiane ed europee da oltre un decennio – possiamo affermare che gran parte del merito della loro (ri)scoperta sia attribuibile all’artista di cui ci occupiamo oggi.
alessio-fochesato-pappagalliAlessio Fochesato – ma nel mondo circense basta menzionare il nome di battesimo perché tutti lo riconoscano – deve il suo successo proprio a questi uccelli multicolori presenti da sempre anche in molte delle nostre case ma ancora in grado di evocare una forte carica di esotismo, componente spesso fondamentale per il successo di attrazioni e produzioni circensi.
L’ambiente in cui nasce – nel 1977 a Vicenza – non ha nulla a che fare col mondo dello spettacolo e ancor meno del circo. Infatti, Alessio muove i primi passi nella grande azienda agricola di famiglia, dove comunque i genitori si occupavano di altro. Fin da subito manifesta un interesse verso gli animali che non si limita all’aspetto produttivo e commerciale: infatti, complice il contesto, ha presto a disposizione diversi colombi, capre, pony, cani e anche qualche pappagallino. Subito, l’approccio di Alessio è quello dell’educatore che corona la sua relazione con gli allievi con delle esibizioni molto soft, che seguono le caratteristiche etologiche della specie e caratteriale di ciascun esemplare. Un vero idolo giovanile di Alessio è Moira Orfei tant’è che in quel periodo prepara un numero di colombe, ma il colpo di fulmine per i pappagalli scatta nel corso di una visita a Gardaland dove assiste al Parrot Show in programma al parco e decide che quelli sarebbero stati i suoi animali per la carriera ancora tutta da inventare.
Dopo questa vera e propria fascinazione, il nostro inizia a lavorare a quattordici anni il fine settimana presso un pet shop della provincia di Vicenza dove impara a seguire da vicino diverse specie di uccelli esotici e, particolarmente com’è ovvio, i pappagalli.
alessio-fochesato-pappagallo-voloA questo punto il richiamo per la pista diventa irresistibile tant’è che nel 1995 Alessio si aggrega al Victor Squalo Show dove resta tre mesi e matura la decisione di seguire la carriera di artista totalmente indipendente coi suoi animali di proprietà. E’ esattamente in questi frangenti che si convince di come sia opportuno allestire un numero in grado di adattarsi alle diverse situazioni ambientali – e non finalizzato strettamente al lavoro nelle piste dei circhi – in modo da poter sfruttare adeguatamente i mercati in espansione dei varietà, dei dinner show et similia.
Il grande amore di Alessio sono gli “ara”, pappagalli di grandi dimensioni e dall’estetica che colpisce immediatamente l’immaginario del pubblico, oltre che animali di grande sensibilità con cui è stimolante costruire un rapporto che, tra l’altro, ha la possibilità di protrarsi nel tempo considerata la vita media di oltre ottant’anni che caratterizza questi uccelli.
Le varie esperienze giovanili sviluppate nei diversi circhi dove è stato, hanno permesso ad Alessio di imparare a lavorare anche con altre tipologie di animali quali cavalli, lama, canguri, watussi africani (com’è capitato al Mexican Circus della famiglia di Paolo Kodanty). Ma il destino era segnato in favore dei grandi uccelli multicolori e i passaggi cruciali della sua carriera, dopo la breve permanenza al Victor Squalo Show come abbiamo visto, sono stati il contratto al Krone-Bau di Monaco di Baviera nel febbraio 2007 cui è seguita la scrittura biennale al Circo Moira Orfei. Questa esperienza – che Alessio non esita a definire fantastica – è nata grazie ad un contrattempo, ovvero all’epidemia di influenza aviaria che fece saltare la stagione già fissata in Finlandia.
fochesato-alessioDopo arrivano la partecipazione al Festival di Monte Carlo nel 2008, il Weltweinachtcircus a Stoccarda, il Carrè ad Amsterdam, il Medrano e l’Americano in Italia oltre ad una serie di importanti partecipazioni a show televisivi come Le plus grand cabaret du monde nel gennaio 2012, un vero must del varietà che costituisce una consacrazione per gli artisti che vi vengono invitati.
Dal 2010 Alessio ha creato tre gruppi di pappagalli – presentati da collaboratori di fiducia come Ernesto Cristiani e Alberto Cussadiè Triberti – in grado di prendere parte anche a produzioni tematizzate,
come accade sovente nei parchi dove l’attrazione dei pappagalli è sempre stata di casa. Mentre quest’anno si snoda la tournée con Knie in Svizzera (forse il biglietto da visita per eccellenza di ciascun artista circense), i prossimi grandi appuntamenti per Alessio saranno quelli che lo vedranno impegnato nuovamente a Stoccarda dove presenterà con la moglie Elisa Cussadiè Triberti il più grande gruppo di pappagalli mai visto – circa una cinquantina – e poi all’Europa Park di Rust. Per il 2015, infine, ci sono già grosse sorprese all’orizzonte. Dal punto di vista estetico, il nostro ha saputo sfrondare le sue presentazioni da tutte le tracce di eccessivo antropomorfismo che spesso affliggono questo tipo di dressage per valorizzare le caratteristiche tipiche delle specie.
La carriera di Alessio Fochesato si commenta da sola: una serie crescente di successi, risultato di passione, determinazione e creatività. Con lui, la tipologia del numero dei grandi pappagalli è uscito dal clichè dell’attrazione da parco per trovare spazio sulle piste dei circhi e sui palcoscenici dei varietà più importanti del continente… oltre a generare una serie di altri artisti che stanno cercando di seguirne le sue orme.

L’articolo compare sulla rivista Circo di agosto-settembre.

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