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Albacete e il miraggio di capitale del circo

Sulla pista del Festival di Albacete (foto Kervino)

Per chiudere il cerchio la città di Albacete, collocata fra Madrid e la costa del Levante, aveva già messo in conto di tagliare il nastro del Museo Nazionale del Circo entro il 2011. Al festival internazionale del circo “Ciudad de Albacete”, che ha celebrato la quarta edizione lo scorso febbraio, si sarebbe così aggiunta un’altra perla di assoluto valore. Ma José Luis Rodríguez Zapatero è uscito di scena senza concretizzare l’impegno annunciato e, quel che è peggio, senza finanziare l’opera.

Ecco che volto avrà il Museo del Circo

Che si trattasse di un progetto imponente e costoso, in diversi lo sostenevano, ma dagli inizi di dicembre si conosce anche l’aspetto estetico del Museo che, nelle intenzioni delle autorità pubbliche spagnole, dovrebbe prendere il posto della vecchia succursale (un palazzo è magnifico) del Banco de España di Albacete, in sostanza la Banca Centrale. L’incarico per il progetto di recupero è stato assegnato a gara dalla società statale che gestisce il patrimonio immobiliare pubblico, per un importo di quasi 171 mila euro.
Ad aggiudicarselo sono stati Alejandro Virseda e Ignacio Vila insieme allo studio Arbau (Luis Fidel Cámara e Miguel Ángel Cámara). I quali hanno ideato due enormi spazi comunicanti fra loro, nei quali ricavare un settore espositivo ed uno per eventi. Ma al momento non si muove una foglia, tutto bloccato. La situazione economica di certo non ha aiutato, e adesso bisognerà capire se il nuovo capo del governo Mariano Rajoy, uscito dalle recenti elezioni con una netta maggioranza, intenderà dare corso – e in che termini – al Museo Nacional del Circo, che dovrà comunque vedersela con tagli generali di 40 milioni di euro. Non a caso comincia ad alzarsi qualche voce critica.
L’associazione Amite (Amici del Teatro della Spagna) non risparmia frecciate a Zapatero e al suo ex ministro della Cultura che nel 2008 annunciò l’inaugurazione del Museo entro il 2011. Un anno che però è stato funestato da una crisi drammatica che ha messo in ginocchio le principali economie del mondo, Spagna compresa.

Albacete 2008 (foto Roullin)

Amite ricorda le “promesse mancate” a proposito di “questa infrastruttura culturale di prim’ordine per la città e per un’arte, quella del circo, fra le più affermate in Spagna” e che le “scelte fin qui compiute non sono state all’insegna della trasparenza”. Anche l’aspetto architettonico, insomma, della nuova “casa del circo”, gli spagnoli vogliono deciderla insieme ai tecnici e ai politici. Il che la dice lunga sul valore che la Spagna attribuisce al circo.

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